Una delle strade più efficaci per raggiungere l’obiettivo di una moda sostenibile è applicare al settore tessile i principi dell’economia circolare. L’industria della moda, infatti, è piena di sistemi a ciclo aperto.
Pensiamo, ad esempio, al percorso della fibra di cotone. Una capsula di cotone viene raccolta, cardata, filata e tessuta, per produrre abbigliamento che viene indossato e poi gettato. Il ciclo inizia in un campo e termina in discarica. Chiudere il ciclo significa recuperare il prodotto, riutilizzarlo prima che finisca in discarica e prolungare la vita della fibra di cotone.
Recuperare, riciclare e riutilizzare non è l’unica soluzione. Le opzioni sono molte e, come abbiamo già detto, la sostenibilità è un obiettivo condiviso. È importante che ogni attore coinvolto dia il proprio contributo e che i vari approcci lavorino insieme in sinergia.
Economia circolare: il ruolo dei consumatori
I consumatori possono fare scelte di responsabilità e cambiare le proprie abitudini di acquisto, supportati da nuove tendenze e servizi.
Il second hand e il vintage stanno vivendo il loro momento d’oro. La sensibilità rispetto al tema della moda sostenibile è ormai così solida e diffusa da aver definitivamente abbattuto il tabù sulla possibilità di indossare capi usati. Anzi, oggi comprare abbigliamento di seconda mano o vintage fa tendenza. È considerato cool. Senza contare il rapporto qualità/prezzo decisamente vantaggioso.
Un’altra importante novità nelle abitudini dei consumatori è il noleggio di abbigliamento. Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le app, le piattaforme, i servizi di noleggio, alcuni offerti addirittura dagli stessi marchi più sensibili e reattivi al tema della sostenibilità. La possibilità di noleggiare per un periodo limitato riduce la necessità di nuovi acquisti e per i consumatori è particolarmente interessante quando hanno necessità di un capo per un’occasione speciale, che difficilmente potranno riutilizzare nella vita di tutti i giorni.
Vanno nella stessa direzione i programmi di ritiro e riciclo promossi dai brand, per cui i consumatori sono invitati a restituire gli indumenti usati invece di gettarli, in cambio di sconti e altri vantaggi. In questo caso risulta ancora più evidente l’importanza della collaborazione per giungere a una riduzione dei rifiuti tessili.
Cosa possono fare i marchi della moda?
I marchi del settore moda possono intraprendere numerosi percorsi di sostenibilità.
- Possono utilizzare materie prime di qualità superiore e realizzare prodotti più durevoli, capaci di resistere alla prova del tempo.
- Possono implementare processi di ritiro, riciclo e riutilizzo dei capi di abbigliamento così da limitare la produzione di rifiuti.
- Possono ricollocare le giacenze di magazzino su mercati alternativi a quelli d’origine, per prolungare il ciclo di vita dei prodotti.
Quest’ultima opzione in particolare rientra nell’ambito della così detta moda off-price. Ed è un’ottima soluzione per gestire l’inventario in eccesso dovuto a sovrapproduzioni, capi difettati o disassortiti, o una domanda in rapida evoluzione da parte dei consumatori. A prescindere dalla motivazione, l’inventario in eccesso rappresenta un problema finanziario perché impegna liquidità. Senza contare l’esigenza di allinearsi alle norme europee sempre più stringenti in termini di produzione di rifiuti tessili. La moda off-price rientra tra le iniziative anti-spreco proprie dell’economia circolare.
Per ciascuno di questi percorsi di sostenibilità è importante rivolgersi a partner affidabili e strutturati, proprio come noi.
Il nostro contributo all’economia circolare
Quando un’azienda della moda entra in mercati complementari a quelli d’origine deve avere garanzie di tutela del marchio. In M&A Export operiamo nel rispetto delle policy imposte dalle aziende produttrici. A fine lavorazione possiamo anche inviare la documentazione relativa all’export, così l’azienda può verificare dove abbiamo inviato i prodotti e monitorare le quantità immesse per ogni mercato.
Per la quantità di prodotti che non possono essere rimessi in vendita – circa l’1% di tutto quello che ritiriamo – ci appoggiamo a Corertex. Così abbiamo la certezza che saranno riutilizzati come materie prime secondarie o riciclati per la realizzazione di altri beni.
Se vuoi rendere la tua azienda più sostenibile e hai bisogno di smaltire le tue giacenze di magazzino, contattaci.