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La sostenibilità a tutela del business della moda

Parliamo di: Moda sostenibile
15 Dicembre 2025

In un momento in cui i margini si assottigliano e l’incertezza cresce, molte aziende del settore moda scelgono di rallentare o tagliare i progetti considerati non essenziali. Troppo spesso, tra questi finisce tutto ciò che attiene alla sostenibilità. Tuttavia, oggi, aderire a un modello sostenibile non è più soltanto una questione di immagine o una voce di Corporate Social Responsibility: è uno strumento concreto per tutelare il business, ridurre i rischi e migliorare l’efficienza lungo tutta la catena del valore.

Tra le leve più immediate – spesso sottovalutate – c’è la gestione intelligente dell’invenduto, attraverso una strategia che permetta di valorizzare le giacenze tramite mercati secondari controllati, anziché trasformarle in costi o sprechi. Ed è proprio in quest’ambito che in M&A Export aiutiamo le aziende a recuperare valore, mantenere il controllo del brand e migliorare gli indicatori di sostenibilità.

La sostenibilità è un investimento, non un costo

I principali player internazionali del fashion stanno investendo in modo crescente in materiali innovativi, riciclo tessile, tracciabilità di filiera ed economia circolare. E non lo fanno solo per ragioni reputazionali, ma anche perché la normativa europea è sempre più stringente, clienti e investitori chiedono trasparenza e responsabilità, e infine perché la riduzione degli sprechi porta benefici economici immediati.

Tagliare gli investimenti in sostenibilità nell’immediato può sembrare una scorciatoia, ma nel medio periodo rischia di tradursi in numerose criticità:

  • maggiori costi di compliance,
  • minore efficienza operativa,
  • perdita di competitività,
  • rischi reputazionali più elevati.

Invenduto, resi e difettato come leva strategica

Ad ogni modo, la sostenibilità non è fatta solo di materiali o innovazione su larga scala. Esiste un ambito molto più quotidiano, che impatta direttamente sul conto economico: tutto l’invenduto. Ad ogni nuova stagione, infatti, brand e retailer si trovano a gestire eccedenze di magazzino, resi e-commerce e capi difettati o disassortiti.

Tradizionalmente questi volumi generano costi e immobilizzano capitale. Tuttavia, in un approccio più avanzato – già adottato da molte aziende – questi stock sono considerati come una risorsa da valorizzare, tramite processi e policy ben definite:

  • selezione e classificazione delle merci,
  • individuazione dei mercati secondari più adatti,
  • gestione logistica strutturata e distribuzione,
  • controllo del posizionamento e tutela del marchio.

Tra i risultati spiccano un significativo recupero economico da prodotti già realizzati, la riduzione degli sprechi e dei rifiuti tessili e migliori performance in termini di economia circolare.

I pilastri per un percorso concreto e sostenibile

Per trasformare questa visione in un percorso concreto, è utile mettere a fuoco alcuni elementi chiave, utili a configurare la gestione degli stock come una vera leva strategica. Ecco i 5 pilastri che rendono questo approccio efficace e sostenibile.

1. Sostenibilità in numeri

La sostenibilità deve essere tradotta in numeri. Nel caso della gestione degli stock, è possibile rilevare vantaggi economici immediati, in particolare in termini di:  

Riduzione dei costi

  • Meno spazio occupato in magazzino
  • Costi di smaltimento ridotti
  • Meno capitale bloccato in merce ferma

Generazione di ricavi

  • Valorizzazione dell’invenduto sui mercati secondari
  • Recupero economico da prodotti altrimenti senza valore

2. Progetti a rapido ritorno

Non tutte le iniziative di sostenibilità richiedono anni di sviluppo. La gestione degli stock può generare risultati in pochi mesi, se organizzata correttamente. Questo significa definire policy interne chiare e processi standardizzati di selezione, oltre a un attento monitoraggio delle metriche di interesse, quali ad esempio volumi, ricavi e capi salvati dallo smaltimento.

3. Rischi e opportunità

Posticipare la gestione degli stock significa accettare magazzini saturi, costi logistici in crescita, un maggiore rischio normativo e la possibilità che la merce finisca in canali non autorizzati. Invece, impostare da subito un processo strutturato permette di ridurre il rischio, liberare spazio e capitale, mostrare impegno concreto verso l’efficienza e la sostenibilità.

Inoltre, la gestione degli stock mette i brand al riparo dalle normative sempre più stringenti sui rifuti tessili e la distruzione dell’invenduto. E garantisce più controllo sul posizionamento del marchio, evitando canali non autorizzati o scarsamente trasparenti.

4. Reputazione del brand

La gestione degli stock è un tema reputazionale a tutti gli effetti. I consumatori, i buyer e i partner vogliono trasparenza, tracciabilità e pratiche concrete di economia circolare. Quindi una strategia chiara di gestione dell’invenduto è anche un’opportunità di comunicazione positiva, perché rende la sostenibilità visibile e misurabile.

5. Pianificazione realistica

Per prendere decisioni strategiche è utile mettere a confronto uno scenario A, di gestione non strutturata, che comporta costi di magazzino, costi di smaltimento, rischio reputazionale e di mancata compliance alle normative, con uno scenario B, di gestione degli stock strutturata, che al contrario offre:

  • recupero dei ricavi
  • minori costi di stoccaggio
  • maggiore circolarità
  • pieno controllo dei canali distributivi

Conclusioni

La recente notizia dell’acquisizione di Versace da parte di Prada evidenzia come la gestione professionale dell’invenduto diventi cruciale per proteggere un brand, mantenere controllo sui canali di vendita e valorizzare prodotti altrimenti inutilizzati. E in un mercato sempre più complesso e competitivo è fondamentale poter contare su un partner affidabile e strutturato.

In M&A Export aiutiamo i brand della moda a recuperare valore economico, ridurre gli sprechi e rafforzare la propria reputazione e lo facciamo con un approccio integrato: dalla selezione e classificazione delle merci, alla ricollocazione sui mercati secondari più idonei, fino alla gestione logistica completa

La gestione degli stock non è solo un obbligo di sostenibilità, ma un’opportunità di valore, che trasforma le sfide quotidiane in leve strategiche per la crescita del business. Per sapere cosa possiamo fare per te, contattaci subito.